ORIGINE DELLA VAB
GLI INIZI
Gli anni sessanta, al pari dei periodi antecedenti, avevano dimostrato come in Italia non si desse abbastanza importanza al grave problema degli incendi boschivi. In mancanza di qualsiasi forma di volontariato del settore e di qualsiasi struttura di coordinamento, estate dopo estate, vennero divorati centinaia di ettari di bosco. Così nel 1973 sul quotidiano fiorentino La Nazione venne pubblicato un articolo in cui un amante della natura lanciava l’idea di fare qualcosa di costruttivo per arginare la piaga degli incendi forestali. Questo fece eco dando origine all’interessamento di una decina di persone che, riunitesi, pensarono di sfruttare l’iniziativa per costituire un gruppo di volontari che vigilasse sui boschi dell’interland fiorentino. Questo al fine di prevenire gli incendi e reprimerli in ausilio alle forze istituzionali, mai sufficienti per fronteggiare adeguatamente gli eventi di tal genere.
Così, in un sottoscala di una abitazione di Via Benedetto Dei a Firenze, nacque la V.A.B. Aveva lo stesso logo di adesso ma con il significato di Volontari Antincendi Boschivi e che vide formalmente l’origine nel 1974 quando fu registrato lo statuto sociale. Inizialmente i volontari svolgevano attività di vigilanza utilizzando le loro auto private per pattugliare le colline fiorentine. Segnalavano ogni principio di incendio ed effettuavano anche un’importante e capillare azione di sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Informavano ad esempio campeggiatori ed agricoltori sui divieti di accendere fuochi nei periodi di grave pericolosità.
Gli aderenti, equipaggiati con vecchie tute blu o verdi, un pennato, una frasca ed un ‘baracchino’, iniziarono anche a dare una ulteriore mano nell’antincendio boschivo con la repressione degli incendi. Inizialmente incontrarono una certa diffidenza da parte degli organi a ciò preposti ma cercando di dare il loro meglio in tale difficile attività.
L'EVOLUZIONE
I soci V.A.B. rinunciano da sempre alla retribuzione prevista per i volontari occasionali devolvendo quanto ricevuto all’Associazione al fine di acquisire veicoli ed attrezzature; a poco a poco apparvero i primi furgoncini Fiat 850 o le vecchie autovetture dipinti di giallo con una striscia rossa o arancione longitudinale. Presto nacquero le prime Sezioni distaccate: a Prato, a Pistoia, ad Arezzo, sul Monte Amiata (SI), a Genova, Rimini, Marino Laziale (Roma), Castra (FI), Borgo San Lorenzo (FI) e poi ancora a Bagno a Ripoli (FI), Vernio (PO), Montecatini (PT), Monte Argentario (GR) e diverse altre ancora. Nel 1978 l’Associazione ha modificato il suo acronimo in Vigilanza Antincendi Boschivi e cambiato lo statuto associativo che è rimasto in vigore fino al 1994, quando la V.A.B. si è regionalizzata divenendo VAB Toscana.
LA VAB OGGI
Dai primi anni 2000 Vab ha visto un netto trend di crescita della sua operatività e della sua distribuzione sul territorio. Difatti si sono sviluppate sedi regionali Vab su parte del territorio nazionale, che sono confluite nella Federazione Vab Italia. Ad esempio sono nate e si sono sviluppate: Vab Abruzzo, Vab Puglia, Vab Sicilia, Vab Campania, Vab Sardegna, Vab Emilia Romagna, Vab Marche, Vab Lombardia, alcune con poche sedi sul territorio regionale, altre invero con davvero molte sedi operative di primo o di secondo livello.
In Toscana, ad oggi, Vab è presente con 41 sedi operative in tutte le circoscrizioni provinciali, tranne Livorno, con segnatamente: 9 sedi a Firenze, 3 a Pisa, 4 a Prato, 3 a Siena, 2 ad Arezzo, 6 a Grosseto, 6 a Massa Carrara, 1 a Lucca e 9 a Pistoia. Si parla di oltre 2000 volontari dotati di oltre 230 veicoli specifici di intervento e di attrezzature tecniche, atte a permettere lo svolgimento dei molti servizi che vengono messi a disposizione della collettività. In aggiunta a questo Vab Toscana ha una propria colonna mobile di protezione civile per operazioni in ambito regionale; questa va pure a confluire nella analoga colonna mobile nazionale di Vab Italia, per interventi su tutto il territorio italiano.
Ultimo ma non meno importante: Vab non ha alcun dipendente, né a livello centrale né di sezioni, ma tutte le sue attività sono svolte, per inciso, a totale titolo gratuito dalle donne e dagli uomini che vestono la sua divisa.